play pause ON AIR
UnknownNEU RADIO

Ogni sabato in diretta dalle 12.00 alle 13.00 su www.neuradio.it, va in onda Indi(e)pendenze, un programma a cura di Matteo Maioli, come contenuto esclusivo per lo streaming in collaborazione con gli amici riminesi di Radio Casotto.

Se te lo sei perso, clicca sul titolo per ascoltare le puntate andate in onda a gennaio!

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Ospiti Bellanotte e Slat (13 Gennaio 2024)

Per la prima Indi(e)pendenze dell’anno ci troviamo al Sidro Club per incontrare i Bellanotte, duo synth-wave cesenate formato da Barbara Suzzi e Edoardo Gasperoni che presenta l’Ep omonimo con il rapper Slat. Lo ascolteremo insieme ad altri loro capisaldi come The Bloody Beetroots e Computerbandit; in appendice le ultime novità indie-rock dall’Italia con Big Cream, Monoscopes e Altre Di B oltre alle good vibes tra nu-jazz e elettronica di Alsogood

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Ospite Carlo Masu dei CUT (20.01.2024)

Ospitiamo a Indi(e)pendenze Carlo Masu, chitarrista e voce nei CUT e Le Ossa, che ci racconta le ultime dalle sue band oltre a portare in trasmissione della gran buona musica con Thee Hypnotics, Skull Practitioners e Algiers. In appendice Matteo vi offre i dublinesi Sprints, che hanno realizzato con “Letter To Self” un debutto con i fiocchi, e il power-pop dei Class su Feel It Records e Miss Chain & The Broken Heels usciti per la Wild Honey.

 

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Ospite (da) Pasqui (27 Gennaio 2024)

Ritroviamo a Indi(e)pendenze Francesco Pasquini, Dj in varie realtà riminesi come il Velvet Factory e la Grotta Rossa, per proporre alcune delle migliori uscite di gennaio: Nailah Hunter, Packs, Yin Yin, oltre al cantautorato elegante di Gruff Rhys e Bill Ryder-Jones. Fotografie da Portland con Sleater Kinney e Feeling Figures, il trip-hop di Tirzah e novità da Maple Death.

 

Tutte le settimane, all’interno di Portico, i nostri redattori musicali selezionano una novità discografica che li ha particolarmente colpiti.

Ecco il riassunto dei dischi del cuore di NEU RADIO di dicembre.

Leggi le recensioni e ascolta il podcast per scoprire direttamente dalla loro voce la recensione e gustare un brano del disco

Igor - Cold Wave

AAVV - STAGIONI. Tributo ai Massimo Volume

Le polaroid celebrative di una band unica

Per chi come me ha amato i Massimo Volume, creatura musicale a sé stante nel panorama rock italiano a partire dagli inizi degli anni 90, ascoltare questo dovuto tributo alla band bolognese rappresenta un tuffo nel passato gradevolissimo che mi riporta indietro nel tempo.

Tanti gli artisti italiani che si sono prestati a questa importante collaborazione, alcuni dai nomi importanti, altri meno conosciuti, ma tutti perfettamente in sintonia con il pathos insito nei brani di Mimì & Company, reinterpretati con cura e stile personale. Da segnalare la versione da film thriller anni 70 di Francesco Bianconi dei Baustelle di “Ronald, Tomas e io”, quella di Mauro Ermanno Giovanardi, che plasma, con le tipiche sonorità sincopate a là La Crus, un brano ambient rappresentativo come “Il Primo Dio”, o ancora la splendida e, occorre dire, fedelissima versione (soprattutto per la distaccata voce dell’artista catanese, che rende perfettamente omaggio ad un giovane Emidio Clementi) di La città morta di Cesare Basile, tra le migliori istantanee dell’intero lotto.

Questo tributo ai Massimo Volume è una manifestazione di grande stima da parte di colleghi (tra gli altri, anche il grande Amerigo Verardi, accompagnato da un produttore brindisino, che aprono il disco a nome Maverick Persona con “La processione della Madonna dei porci”), i quali, evidentemente, hanno sentito la primaria esigenza di rendere finalmente, dopo 30 anni di onorata carriera, il giusto omaggio ad una delle band più innovative in assoluto della storia del rock italiano. Una band che, con grande maestria e consapevolezza dei propri mezzi, anche letterari, ha mescolato spoken word e post rock a stelle e strisce (quando il post rock ancora non lo conosceva nessuno), sfornando una proposta musicale assolutamente originale ed unica.

Parafrasando il verso di un brano di un loro grande fan (Manuel Agnelli, che, per impegni vari, non ha potuto partecipare all’italico tributo), non si esce vivi e non si uscirà mai vivi dalla musica dei Massimo Volume. Concludo con un consiglio: recuperate un bel documentario su di loro di qualche anno fa, lo trovate on demand sulla piattaforma Sky.

La Totta - Uniquest

Sleater-Kinney - Little Rope

Era il 1994 quando Corin Tucker e Carrie Brownstein fondano le Sleater Kinney. A trenta anni di distanza il loro sodalizio artistico e il loro rapporto umano prosegue più saldo che mai nonostante nel frattempo siano accadute diverse cose nella storia artistica della band: uno iato di 10 anni e l’abbandono dell’insostituibile batterista Janet Weiss, avvenuta dopo l’uscita dell’album prodotto da St. Vincent nel 2019. In questo lungo periodo il duo di Portland ha acquisito sempre più solidità, connessione e coesione stilistica.

Little Rope è un disco che nasce ed è permeato da un evento tragico, che le ha viste unite prima nella vita che artisticamente. Nel 2022 la Tucker, incaricata dall’ambasciata americana perché unico contatto reperibile indicato sul passaporto della Brownstein, deve darle la tragica notizia della morte in un incidente stradale della madre e del patrigno durante una vacanza in Italia. Già al lavoro per il loro undicesimo disco, la notizia ne cambia radicalmente il contenuto. Ne nascono dieci tracce per elaborare il dolore, dove quella little rope risuona come un appiglio per non sprofondare, per risollevarsi a vicenda. Il compito di raccontare del dolore, tramite le corde della voce è,  per la prima volta, affidato completamente alla Tucker, l'appiglio a cui aggrapparsi, con le corde della chitarra, è della Brownstein. Corde che le legano su un fronte comune, in un lavoro raffinato, stratificato, potente e lucido, il più robusto degli ultimi anni - dopo No Cities to Love del 2015 - e il loro disco più cupo dopo The Hot Rock del 1999 - che conferma ancora una volta le Sleater-Kinney come una delle migliori band rock di sempre. Un disco che tocca le corde di chi lo ascolta.

MorraMc - Class+ / Beats in the Garden

The Future Sound Of London  - Pulse Five

L' etichetta belga De:tuned festeggia 15 anni con un'ampia serie di nuove uscite nel corso del 2024. Protagonisti i pionieri britannici della musica elettronica The Future Sound Of London sono i protagonisti per celebrare questo quindicesimo anniversario.

Il suono inimitabile di Future Sound Of London con "Pulse Five", quinto capitolo e il seguito della classica serie Pulse EP. "Pulse Five" contiene 8 tracce di materiale su nastro DAT inedito dei primi anni '90. Queste registrazioni vintage inaudite risalgono all'era dei tanto ricercati singoli classici delle FSOL e dell'acclamato album Accelerator. Un lavoro rave visionario guidato dalla tecnologia sotto i loro alias iconici come Mental Cube, Indo Tribe, Yage e una rara traccia Smart Systems. Un piccolo disco di pura genialità per l'iconico duo al massimo della forma.