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Tutte le settimane, all’interno di Portico, i nostri redattori musicali selezionano una novità discografica che li ha particolarmente colpiti. Ecco il riassunto dei dischi del cuore di NEU RADIO di dicembre

Buon ascolto!

Laurent Fintoni - All Tomorrow's Archives

Nosaj Thing - Continua 

Uno dei piaceri di diventare vecchio è che puoi avere una panoramica dell'evoluzione di artisti che hai seguito tutta la tua vita. Nosaj Thing è uno dei primi artist che ho scoperto, nel 2008, della scena di Los Angeles di fine anni 2000, e adesso, 14 anni dopo, lui è al quinto album ed è diventato un artist tutto suo, non piu allegato a una o l'altra scena. Le cose sono cambiate ma come può succedere lui con questo nuovo album è un po 'tornato indietro con inspirazione/mood/stili ma senza buttare via tutto quello che ha guadagnato nel frattempo. Il risultato è un album super bello che cavalca tra downtempo, rap, sound design, e dance music senza perdere il senso di muoversi avanti.

Federico Ferrari di Sunspots

Sylvie -  Sylvie (Full Time Hobby records)

Sylvie è il progetto di Ben Schwab, nativo della California meridionale.

In una piccola città dell'Ohio a 2000 miglia da casa ha rinvenuto una scatola di cassette del 1975 della vecchia band di suo padre, i Mad Anthony,  registrazioni - o "Sylvies" come le avrebbe affettuosamente chiamate Ben in seguito, realizzate dal padre per cercare un contratto discografico, senza successo.

Questo ritrovamento ha ispirato Ben Schwab nel creare questo disco, un capolavoro di folk rock californiano  influenzato profondamente dalla scena di Laurel Canyon degli anni Settanta. Ben Schwab ha suonato con i Golden Daze e con Drugdealer.Tra gli ospiti di questo progetto chiamato Sylvie troviamo anche Marina Allen.

Sylvie è a mio parere uno dei dischi migliori usciti nel 2033.

 

Niso di Zero Waste

Various Artists - SHOUTS 2022 (Rhythm Section)

SHOUTS 2022 é l’ultimissima compilation stilata dall’etichetta inglese Rhythm Section, uscita lo scorso 2 Dicembre.

Rilasciato in occasione del quinto compleanno della label, il disco presenta ben 29 tracce selezionate nel corso del 2022, con protagonisti alcuni degli artisti più promettenti del panorama underground internazionale.

Spaziando dal broken beat all’hip hop, dalla house al neo soul, seguendo un file rouge di sonorità elettroniche e tanto, tantissimo groove, la compilation rappresenta al meglio i 5 anni di attività di una delle etichette indipendenti più influenti nel panorama internazionale, vero emblema del sound made in UK.

SHOUTS 2022 é disponibile digitalmente su tutte le piattaforme di streaming, mentre su Bandcamp é acquistabile sia in formato digitale che fisico sotto forma di audiocassetta, con possibilità di acquistare, in aggiunta, una t-shirt super cool stampata esclusivamente in occasione dell’uscita del disco.

 

 

Ogni sabato in diretta dalle 12.00 alle 13.00 su www.neuradio.it, va in onda Indi(e)pendenze, un programma a cura di Matteo Maioli, come contenuto esclusivo per lo streaming in collaborazione con gli amici riminesi di Radio Casotto.

Se te lo sei perso, clicca sul titolo per ascoltare le puntate andate in onda a dicembre!

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Ospite Federico Ferrari (03.12.2022)

La nuova edizione di Indi(e)pendenze è dedicata al ritorno ai concerti dei Blur, con una carrellata di alcuni tra i loro migliori brani selezionati da Federico Ferrari di Sunspots. Inoltre facciamo un primo best of 2022 con Graham Day, Rolling Blackouts Coastal Fever e Horsegirl.

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Ospite Fernando Rennis (10.12.2022)

Ospite di oggi a Indi(e)pendenze è Fernando Rennis, penna di SentireAscoltare, Billboard e Il Sole 24 Ore che ci presenta il suo ultimo libro “Un Glorioso Fallimento” dedicato alla Factory. Playlist a tema con Joy Division, New Order e Happy Mondays oltre ai dischi di Gilla Band e Arcade Fire e le new sensation UK: Yard Act e Cucamaras.

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Recap 2022 con Gabriele Savioli (17.12.2022)

Indi(e)pendenze meets Poptones: Matteo Maioli e Gabriele Savioli compilano una playlist con alcune delle uscite più lodevoli dell’anno che sta per giungere al termine: immancabili Graham Day e Arctic Monkeys, ci sono anche Hoodoo Gurus, The New Brutarians, i fenomenali The Lings, The Sadies, Superchunk e infine Mattiel e Disq a rappresentare il lato più indie del lotto.

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Christmas Edition feat. Francesco Pandini (24.12.2022)

Festeggiamo il Natale con Francesco Pandini, collaboratore di Onda Rock, e le sue scelte del 2022 come Soul Glo e The Smile, racconti di concerti (Lucrecia Dalt al Transmission) e la grande soul music targata JP Bimeni e Lee Fields. Con in regalo una parentesi (inattesa ma graditissima) sui migliori dischi degli anni Sessanta!

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Happy Birthday Paul Westerberg! feat. Carlo Pinchetti (31.12.2022)

Nell’ultimo giorno dell’anno a Indi(e)pendenze festeggiamo il compleanno di Paul Westerberg attraverso le versioni contenute nel tributo italiano ai Replacements “Graduate Unskilled” di recentissima uscita con il supervisore del progetto, Carlo Pinchetti. In scaletta The I Don’t Cares, The Crooks, Irene Sciacovelli, L’Armata delle Tenebre, Jesse Malin, The Lemonheads…per augurare buon 2023 a tutti i nostri ascoltatori!

Quali sono gli highlights del 2022?
Come il panettone sotto l'albero o il vischio sopra la porta, torna la tradizionale classifica di fine anno dei migliori dischi, libri, film, spettacoli teatrali, opere d'arte a cura dei redattori di Neu Radio
Sintonizzati per l’ormai immancabile maratona in diretta dallo studio di Baumhaus (www.neuradio.it) dalle 18.00 alle 20.00: ripercorreremo insieme le migliori uscite discografiche, cinematografiche, libri e tutto ciò che ha colorato questi mesi per costruire con i nostri redattori la guida NEU RADIO 2022.
Dalle 20.00 fino a tarda sera raggiungici dal vivo per il nostro dj set collettivo variopinto e condividere gli auguri pre natalizi, tra brindisi, presabene, abbracci oltre ai tanti ricordi di questo ultimo anno di radio denso di scoperte, dischi ascoltati e mondi attraversati.
Ai piatti:
Alberto Simoni di Area Contaminata
Laurent Fintoni di All Tomorrow's Archives
Niso di Zero Waste
Enzo Baruffaldi di Memoria polaroid
La Totta di Uniquest
Gabriele Savioli di Poptones
Betta e Banderas di Paradisco
Max Bello di SEED
Giovanni Gandolfi di Tinnitus
Morra MC di Class+

Tutte le settimane, all’interno di Portico, i nostri redattori musicali selezionano una novità discografica che li ha particolarmente colpiti. Ecco il riassunto dei dischi del cuore di NEU RADIO di novembre

Buon ascolto!

La Betta di Paradisco

Molly Lewis - Mirage

Quando ascolto Molly Lewis ho due cose in mente. La prima è la tela “il sogno” di Henry Rousseau, detto Il doganiere; la seconda è una parola veneziana, gibigiane, che sono i lampi di luce riflessa dall'acqua sulle superfici. 

Lewis, giovane musicista statunitense, ukulele e bocca d’usignolo, già con The Forgotten Edge aveva dimostrato di saper evocare immagini potenti, che raccontano una natura onirica, lussureggiante e sensuale. Lei stessa compare come isola selvaggia all’orizzonte, nella copertina dell’ultimo album Mirage. Non sappiamo se tra i suoi ascolti compaiano Umiliani, Piccioni o Wanderley, ma l’orecchio sapiente vorrà immediatamente collocarla alla stregua dei grandi maestri. 

Lewis è un’antica sirena, metà donna e metà uccello, che ci ammalia socchiudendo le labbra.

Enzo Baruffaldi di polaroid - un blog alla radio

Dry Cleaning – Stumpwork (4AD)

I primi EP e soprattutto l'album di debutto dei Dry Cleaning, “New Long Leg”, li avevano quasi all’istante segnalati come una delle band più distintive ed eccitanti di questi ultimi anni. Logico quindi che le aspettative per il nuovo disco fossero molto alte. "Stumpwork", al netto della copertina forse più ripugnante del 2022, ripaga ogni attesa e conferma il valore dei Dry Cleaning, trovando anche nuovi modi di sorprendere l’ascoltatore. 

Per quanto la caratteristica principale e più evidente della musica dei Dry Cleaning resti il recitato impassibile, algidamente elegante, a volte austero e a volte imprevedibilmente sensuale di Florence Shaw, cambia però in maniera decisa il veicolo di questa voce. Dove in New Long Leg il tono era aspro e post-punk, in "Stumpwork" l’umore si sposta verso un ovattato territorio tra slow-core e post-rock, sommesse divagazioni slacker o addirittura, più spesso verso un delicato jangling pop (vedi le chitarre di "Kwenchy Cups", quasi REM, o quegli accenni di insolite melodie in "Gary Ashby" o nella title track). 

"Stumpwork" si presenta come un lavoro meno ansioso e irrequieto, meno giocato sui contrasti, in cui si apprezzare una volta di più il puntuale lavoro di produzione di John Parish, con un maggiore utilizzo delle tastiere, innesti di sax e piano elettrico, e ritmi più languidi. Eppure, la forza con cui i Dry Cleaning colpiscono non appare per nulla diminuita. E qui arriviamo all’altra grande qualità della band londinese: la scrittura, la pura e semplice capacità di dare luce alle parole e ai pensieri partendo da elementi disparati e imprevedibili, a volte anche comici o sentimentali.

Come ha sintetizzato acutamente Kieran Press-Reynolds (critico, tra l’altro, figlio del celebre Simon), sarebbe stato difficile far seguire a “New Long Leg” un nuovo archivio di citazioni immediatamente memorabili. La vera forza della Shaw e di "Stumpwork" non sta semplicemente nella sua vena surreale, ma nel modo in cui i suoi versi migliori riescono a cogliere verità eterne attraverso i piccoli modi in cui gli esseri umani sopravvivono alla distopia quotidiana: per esempio, come l'arrivo di una scarpiera per posta può distrarti dalle disfunzioni del decadimento tardo capitalista in cui siamo immersi.

Albi Bello di Museek:Response

Karu — An Imaginary Journey (Beat Machine Records)

Non scopro di certo io la bontà di Beat Machine Records, etichetta milanese magistralmente curata da Luca Grasso. A lui l’intelligenza e l’attenzione di aver scoperto un progetto come Karu, quartetto che si diverte a fare del jazz un punto di partenza per viaggi, appunto, immaginari verso sconfinate sperimentazioni sonore. Il contrabbassista Alberto Brutti guida l’ensemble in un viaggio che tocca sia le corde dei nostalgici del trip hop fumoso dei primi 90 che i più spericolati avanguardisti: 3 tracce per lato in un percorso mai banale che unisce culture e ispirazioni diverse in un unico mondo immaginario, dove una mistura di psichedelia e spiritualità tribale zittiscono l’attualità e ci offrono un rifugio pacifico, armonioso, energico e avvolgente. è un Sì maiuscolo se vieni da Up Bustle & Out, 9Lazy9, Herbaliser e ne vuoi ancora.

MorraMc di Class+ e Beats In The Garden

Dezron Douglas - ATALAYA

Il compositore, contrabbassista, bassista di New York, Dezron Douglas con un ottimo quartetto fa uscire a metà di novembre un disco di jazz profondamente legato all'attitudine live e che sembra dovere molto ai grandi maestri degli anni 50 e 60, Coltrane su tutti. Anche se poi Douglas è capace di spiazzarci con inserti free e momenti più enigmatici l'opera risultata sempre molto calda e poco banale grazie alla calibrata maestria dei protagonisti.

 

Laura Marongiu di Solaris

Moin - Paste

Moin è un "super gruppo" formato da Tom Halstead and Joe Andrews (già parte del duo elettronico Raime) e Valentina Magaletti (una delle migliori batteriste in cicrolazione). "Paste" è il loro secondo lavoro su lunga distanza: un incontro tra alternative rock anni '90, post-hardocore, manipolazioni elettroniche e tecniche di campionamento. Un collage di conosciuto e sconosciuto che rompe i confini di genere creando qualcosa di nuovo (e a mio parere entusiasmante).

 

 

Ogni sabato in diretta dalle 12.00 alle 13.00 su www.neuradio.it, va in onda Indi(e)pendenze, un programma a cura di Matteo Maioli, come contenuto esclusivo per lo streaming in collaborazione con gli amici riminesi di Radio Casotto.

Se te lo sei perso, clicca sul titolo per ascoltare le puntate andate in onda a novembre!

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Ospite Francesco Pasquini (05.11.2022)

Torna a Indi(e)pendenze Francesco Pasquini, Dj riminese e grande appassionato musicale, con cui ascoltiamo i nuovi dischi delle Momma, Alvvays e High Vis. Pulsazioni new-wave con Yeah Yeah Yeahs e The Vacant Lots, il power-pop multiforme dei Disq e le conferme ad alti livelli per Caterina Barbieri e i Comaneci.

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Ospite Antonia Salcuni (12.11.2022)

Per l’incontro mensile tra Indi(e)pendenze e la redazione di Kalporz troviamo Antonia Salcuni, ideatrice del racconto musicale Dal Motore Al Piatto, per ascoltare le nuove uscite discografiche di Beth Orton, Pixies, Arctic Monkeys e parlare dei suoi musicisti preferiti come i Lost In Kiev, Bon Iver, Death Cab For Cutie e Daughter.

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Ospite Alberto Simoni (19.11.2022)

Nella nuova Indi(e)pendenze omaggiamo Keith Levene con l’aiuto di Alberto Simoni, Dj e conduttore di Area Contaminata per Neu Radio. Una puntata densa di new-wave, da quella spigolosa degli australiani Vintage Crop e i londinesi The Cool Greenhouse alla sua versione “arty” con The Orielles, Destroyer e Special Interest.

Indi(e)pendenze w/Matteo Maioli - Ospite Fabio Conti (26.11.2022)

Oggi a Indi(e)pendenze ritroviamo Fabio Conti, storico collaboratore di Radio Casotto, per una playlist incentrata sulle ultime uscite in ambito elettronico, post-hardcore e sperimentale. Inoltre si vola in Australia con The Chats e King Gizzard e atterriamo tra il jazz morbido di Ben Lamar Gay e l’idm venata di glitch di Gold Panda, con qualche nome da spendere per le classifiche di fine 2022.